Il grande cinema coreano sarà il protagonista della Korea Week, che si terrà dal 9 al 14 Novembre a Roma.
L’Università Sapienza di Roma (Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale) aprirà, per la prima volta, le sue porte per parlare di cinema coreano, l’Ateneo romano sarà il vero protagonista dei primi giorni della Korea Week proponendo una lezione dedicata all’Hallyu, l’onda coreana, anche cinematografica, che ha travolto il mondo.
La rassegna, organizzata dall’Istituto Culturale Coreano, in collaborazione con Asiatica Film Festival, dal 9 al 14 novembre, presenterà una decina di opere tra film e documentari sottotitolati. Moltissimi i film d’autore e grandi anteprime come “Introduction” ultimissimo film di Hong Sang Soo che aprirà ufficialmente la rassegna giovedì 11 novembre.
Programma:
11 Novembre
ore 21.00 – Introduction (Hong Sang Soo, 2021)
12 Novembre
ore 16.00 – Hanyo (The Housemaid) (Kim Ki-young, 1960)
ore 21.00 – Fighter (Yun Jero, 2020)
13 Novembre
ore 16.00 – Ebbro di donne e di pittura (Im Kwon-taek, 2002)
ore 18.30 – My Love Don’t Cross That River (Jin Mo-young, 2015)
ore 21.00 – An Old Lady (Lim Sun-ae, 2020)
14 Novembre
ore 16.00 – Beyond the mountain (Choi Jong-tae, 2020)
ore 18.30 – Army (Kelvin Park Kyung-kun, 2018)
ore 21.00 – Homeless (Lim Seung-hyeun, 2020)
Tutti i film saranno gratuiti e si terranno alla Casa del Cinema, ecco tutte le indicazioni:
INDIRIZZO
Largo Marcello Mastroianni, 1
Ingresso da Piazzale del Brasile, Parcheggio di Villa Borghese, 00197 Roma
COME ARRIVARE
Autobus: 490, 495, 61, 590, 89, 160, C3, N1, N25, 120F, 150F
Metropolitana: Linea A (fermate Spagna, Barberini, Villa Borghese, Flaminio, Piazza del Popolo)
Ma la Korea Week non si ferma qui, sempre in anteprima, saranno presentati i cinque episodi della web serie K-Lab realizzata dagli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia della Lombardia, con la direzione artistica di Maurizio Nichetti.
Non perdete l’occasione di prendere parte ad una scorpacciata di cinema e la cultura coreana
Che dire? Scoperta meravigliosa questa della hallyu, questa ondata travolgente che arriva dalla Corea!!!
Ho 61 anni e sto scoprendo i kdrama su netflix, il kpop e i BTS su yt e sto cercando di documentarmi sulla Corea del sud ed il suo incredibile e sconvolgente sviluppo economico che però ha lasciato tanti indietro e in grande difficoltà… e, come sempre, non è tutto oro quel che riluce!
Ma nonostante ciò il fascino di questo paese rimane, un popolo dai tratti somatici ammalianti e sguardi a volte impenetrabili che quando lasciano trasparire anche solo una piccola emozione o un accenno di sentimento ti sorprendono e ti trasportano in una profondità che non pensavi potesse esserci… è forse per questo che i drama coreani creano dipendenza?
E questo è il punto che mi sconcerta, e non poco: PERCHÈ LO SPETTACOLO (SOLO LO SPETTACOLO?) COREANO CREA DIPENDENZA? Quali sono i meccanismi su cui fa leva?
Sono una persona di una certa età(che dovrebbe essere immune da certe “tempeste”) che ora sta scoprendo questo fenomeno, e questa continua “sete di Corea” mi crea non pochi “problemi”: è normale? Succede a tutti così? Perchè?
Vedere come lo jin e lo yang sono potentemente intrecciati fra loro mi lascia senza parole…
Sto cercando comunità coreane a Roma, o ritrovi dove poter guardare più da vicino questo popolo e scoprirne la vera identità… sarà possibile?
Grazie a tutti voi che, come ogni pioniere, ci portate alla scoperta e comprensione di nuovi “mondi” e parti di noi fino ad ora sconosciute!
Buon proseguimento e buon lavoro!