Dalla fine di Agosto in Corea è stata aperta una petizione per far si che venga scritta una legge contro chi divulga fake news.
Le cosiddette “Fake News” nell’era digitale sono una vera e propria condanna sia per i professionisti che per chi vorrebbe leggere le notizie, e in Corea, come nel resto del mondo, sono molti i siti internet e i giornalisti che per qualche visualizzazione in più postano notizie false; dal gossip spiccio, a notizie di politica.
Se le ‘fake news‘ sulla Corea del Nord sono sulla bocca di tutti, e quasi passano inosservate, con la recente crisi tra Corea, Giappone e Cina l’amministrazione di Moon Jae In sta cercando di correre ai ripari. Ma anche se l’autorità di regolamentazione dei media del Paese ha espresso preoccupazioni simili, impegnandosi a migliorare la sorveglianza le cose non sembrano essere cambiate molto negli ultimi mesi.
Molti cittadini considerano che l’azione dell’Autorità che dovrebbe regolare i media non sia sufficiente e che occorra una vera e propria legge che punisce chi divulga notizie false spesso se queste notizie ledono qualcuno.
Diversi siti di comunicazione parlano di un attacco alla libertà d’espressione se l’Autorità dovesse continuamente controllare la veridicità delle notizie o se addirittura ci fosse una legge ad hoc.
“Sono ben consapevole dell’importanza della libertà di espressione. Ma le notizie false e le informazioni manipolate che vengono distribuite di recente non possono essere protette da questi diritti “, ha affermato ai giornalisti Han Sang Hyuk, capo del Korea Communication Commission
La Corea del Sud, è tra i paesi asiatici con un tasso di popolazione attiva sui social network e portali di comunicazione altissima, e se in Europa o negli Stati Uniti quelli che chiamiamo ‘leoni da tastiera’ non hanno nessun potere (nda e spesso vengono querelati) sulla vita politica e delle personalità di spicco, in Corea, molto spesso una notizia falsa o tendenziosa può rovinare la vita di molte persone.
Considerato che il problema prima era legato alla sola propaganda contro la Corea del Nord o al mondo dello spettacolo (molto spesso gli scandali del mondo dello spettacolo nascondono scandali politici molto più grandi) nessuno ha mai pensato a regolamentare il problema della diffusione di notizie false e spesso diffamatorie ed è qui che entra in gioco la petizione di cui abbiamo parlato ad inizio articolo.
Nella petizione viene chiesto in pratica di scrivere una legge che punisca chi diffonde la notizia, che sia un singolo giornalista o la testata a cui fa capo, una legge simili è già in vigore in Francia e soprattutto in Germania, dove notizie false o manipolate vengono cancellate e in caso di azione grave (es. articoli pro-nazi) anche multate.
La petizione è stata aperta il 28 agosto e verrà chiusa il 25 settembre e per ora sono state raccolte quasi 200 mila firme.
Riuscirà una semplice petizione a raggiungere lo scopo? Questo non possiamo dirlo.