[DRAMA REVIEW] AT EIGHTEEN

L’estate, per me, è spesso sinonimo di maratone di drama ma quest’estate, invece di guardare drama già finiti ho ripreso l’abitudine di seguirli in contemporanea e quindi, dopo Hotel Del Luna, ho deciso di recensire, o meglio, di fare un commento lungo su “Moment at Eighteen”.

Ho iniziato questo drama principalmente per vedere se avevo ragione nel vedere nella faccia di Ong Seung Wu (ex membro dei Wanna One) quella di un buon attore, e posso confermare che; si, avevo ragione, anche se ovviamente c’è ancora da lavorare, per il buon Ong Seung Wu vedo un’ottima carriera da attore davanti a sé.

Nonostante avessi iniziato questo drama in maniera estremamente superficiale episodio dopo episodio mi sono sempre più trovata dentro ad una storia raccontata benissimo, e scritta con molta attenzione per i dettagli. Il genere di questo drama è definito “coming of age”, ovvero dedicato agli adolescenti o comunque ai più giovani che stanno attraversando il periodo tra adolescenza ed età adulta.

In Corea, a differenza dei teen-drama statunitensi, questo tipo di drama è spesso legato ai grandi problemi degli adolescenti, che solo marginalmente è legato alle relazioni umani tra coetanei, e che più spesso è legato ad introspezione dei personaggi e soprattutto al rapporto con gli adulti. Questo drama tratta diverse tematiche e lo fa con grande attenzione per i dettagli disegnando ogni protagonista con perfette luci ed ombre.

Il problema principale di tutti i giovanissimi coreani è sicuramente la scuola e la graduatoria per entrare nelle migliori università del paese, questa pressione a volte è aumentata dai desideri dei genitori, soprattutto quelli benestanti, che non si preoccupano minimamente di quanto possano soffrire i propri figli ma che, al contrario, spingono al massimo l’acceleratore fino a riempirli di insicurezze e facendoli arrivare, nei casi più gravi, alla depressione e a diverse psicosi. I loro figli non sono altro che strumenti nelle loro mani, piccoli trofei da mostrare agli altri. In Moment at Eighteen si mette in luce quanto questo atteggiamento estremante tossico dei genitori ricada negativamente sui figli, rendendoli molto spesso dei bulli o molto più semplicemente menefreghisti verso chi si trovano attorno a loro. Il drama sottolinea quanto la società coreana, individualista e spesso corrotta, inizi già tra i banchi di scuola dove non importa quanto t’impegni e dai il massimo, ci sarà sempre il ‘figlio di papà’ a farti le scarpe non sempre in maniera pulita.

La narrazione della serie mostra, quindi, quanto i genitori e i professori ossessionati dal successo rovinino le vite dei ragazzi e i loro rapporti umani, ma allo stesso tempo mostra anche la loro controparte; ovvero i genitori e i professori che pensano prima alla felicità dei ragazzi. I personaggi negativi vengono totalmente oscurati dalla bontà e professionalità del professore che è sicuramente la figura più positiva in assoluto di questo drama; rappresenta a pieno il lato umano e sensibile degli adulti prendendo i ragazzi sotto la sua ala protettiva e cercando di comprendere i loro atteggiamenti. Dal più ‘buono’ al più pianta grane, il professor Oh, riesce a trovare il buono e il giusto in ogni ragazzo e aiutandoli a crescere senza volerne cambiare la personalità o la natura.

In questo drama vengono mostrate e sottolineate le debolezze degli adulti, non solo i genitori dei ragazzi, tutti gli adulti presenti nella serie hanno delle debolezze e insicurezze. Si sottolinea quanto per ogni età ci siano diversi tipi di problemi. Se i più abbienti non hanno certo problemi economici, hanno però grandi problemi coi rapporti umani, al contrario i più poveri, che, con anche un po’ di retorica spiccia, mostrano sempre gran cuore, faticano a vivere una vita tranquilla in un paese che chiedere sempre il massimo dando, però, sempre il minimo ai suoi cittadini più poveri. In questa analisi il pubblico noterà ancora di più il distacco non solo generazionale ma anche economico, ma allo stesso tempo da speranze per il futuro mostrando i giovani molto più maturi e aperti dei propri genitori o delle figure adulte intorno a loro.

L’apertura mentale e la maturità dei protagonisti del drama si vede in diverse sotto-trame, una su tutte quella legata all’omosessualità, il drama mostra con grande intelligenza quanto i più giovani non gridino allo scandalo quando si parla di omosessualità e addirittura dicano più volte “è normale” o “non importa chi ti piace” senza sensazionalismi e forzature ‘all’americana’ e con una delicatezza che ha reso il drama ancor più apprezzabile. L’amore è amore e lo sono anche le sofferenze d’amore, indipendentemente da chi siano i soggetti interessati. Quando un drama (o un film) coreano riesce a trattare questa tematica con normalità rende anche me, speranzosa per un futuro migliore.
Non solo è trattata in maniera più che normale, ma sottolinea anche la voglia di mostrarsi come si è senza fingere. Il protagonista di questa tematica è ancor più ammirabile essendo interpretato da un idol.

La serie non dimentica certo la più classica trama dell’amore adolescenziale e del triangolo amoroso, ovviamente, anche questa storia è raccontata con molta cura e senza sensazionalismi, i due protagonisti (Ong Seung Wu e Kim Hyang Gi) raccontano l’amore adolescenziale con estrema delicatezza.

I due giovani devono fare i conti con i loro sentimenti e con quelli dei loro genitori.

La relazione amorosa dei due protagonisti è scritta ed interpretata con gran dolcezza, come se si fosse tornati indietro nel tempo, in una realtà in cui la tecnologia e il desiderio di eccellere non era così preponderante e al contrario vengono esaltati i sentimenti più puri e il rispetto del prossimo.

Questo drama non ha nulla di speciale, ma allo stesso tempo è un buon prodotto, le storie sono confezionate alla perfezione, i personaggi sono scritti con molta attenzione e nonostante le tematiche diventino spesso pesanti non risulta mai eccessivamente pesante. Gli interpreti della serie sono tutti molto giovani, alcuni addirittura alla prima esperienza ma sono tutti bravissimi.

Una simpatica curiosità sugli interpreti è dedicata ai due protagonisti, mentre Ong Seung Wu che non ha certo 18 anni è alla sua prima esperienza, Kim Hyang Gi che di anni ne ha 19 è una degli attori più veterani della serie avendo iniziato la sua carriera da piccolissima, a soli sei anni, come protagonista di Hearty Paws al fianco di un giovanissimo Yoo Seung-Ho.