UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA CONTRO L’ABUSO DI POTERE

Vi è mai capitato di guardare un film o drama e trovare il superiore della/del protagonista diventare aggressivo con un sottoposto? Pare proprio che non sia una forzatura narrativa, secondo un sondaggio pubblicato quest’anno dal portale di lavoro coreano Incruit, il 97% dei coreani intervistati ha dichiarato di avere a volte assistito a maltrattamenti sul posto lavoro da parte di un superiore.

Secondo il Korea Herald, il sondaggio ha rilevato che i motivi principali che danno di un capo un “boss Gapjil” sono “l‘eludere la responsabilità per il proprio dovere” e “influenzare l’intera atmosfera di squadra in base al proprio umore“. Con “Gapjil” (갑질), ci si riferisce a un atteggiamento arrogante e autoritario. 

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 Il termine è entrato nella conversazioni quotidiane e media coreani hanno iniziato ad usarlo sempre più costantemente, soprattutto a seguito di incidenti diventati pubblici a livello internazionale che coinvolgono l’executive della Korean Airlines Heather Cho e altri membri della sua famiglia , che è caduto sotto il fuoco per il trattamento abusivo dei subordinati – incidenti che hanno portato a una petizione ampiamente diffusa che chiede al governo di vietare l’uso della parola “coreano“e la bandiera nel nome e nel logo della compagnia aerea di punta.

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CBS®

Il presidente Moon Jae In ha recentemente dichiarato che l’atteggiamento “Gapjil” (갑질) di alcuni capi di grandi corporation è un grave problema per l’immagine del paese e che occorre trovare prontamente una soluzione.

Nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica, la Korea Broadcast Advertising Corporation (KOBACO), finanziata dal governo, ha recentemente lanciato una campagna di sensibilizzazione chiamata 벼슬 (Byeoseul). Il termine “Byeoseul” ha una doppia valenza; potrebbe significare sia cresta del un gallo, che indicare qualcuno in posizione di potere.

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Nello spot dalla durata di 30 secondi vediamo tre tipici scenari di gapjil; una donna in un negozio di abbigliamento, un uomo in un ristorante e un passeggero di una compagnia aerea che perdono la pazienza con i loro dipendenti e si li aggrediscono verbalmente.

Il messaggio della campagna è molto semplice e significativo: per conquistare il rispetto devi dare rispetto

Com’era prevedibile, però, la reazione del pubblico alla campagna non è stata per tutti positiva, alcuni netizen hanno scritto sul sito web KOBACO che l’annuncio stesso spinge stereotipi gerarchici e insegna violenza, mentre altri lo hanno elogiato come un passo avanti nell’affrontare la questione.

Come spesso accade, l’opinione pubblica coreana è nettamente divisa, ma forse dipenda dal fatto che non è la prima volta che la KOBACO affronta il problema con una campagna pubblicitaria.

Già nel 2016, l’agenzia pubblicitaria, ha pubblicato un video dal punto di vista delle persone che svolgono diversi lavori e che vengono trattati male non solo dal capo ma anche dai clienti.

L’approccio nell’annuncio precedente, che porta le persone che lavorano nel settore dei servizi a cantare su gapjil, è considerato ancora oggi un approccio migliore e più riservato rispetto al recente sforzo.

Quali sono i brand che maggiormente mostrano un atteggiamento “gapjil”?

Un recente studio della società di monitoraggio dei dati dei media BigKinds, ha rintracciato quali marchi hanno registrato i più alti episodi di gapjil nei media dal 2014-2017.

In cima alla lista si trovava il franchise alimentare Mr. Pizza, seguito dal sito di e-commerce WeMap (위 메프) con il gigante tecnologico americano Apple al terzo posto, notoriamente noto per le sue ottime politiche di lavoro, mentre conglomerato coreano globale Lotte si trova al quarto posto per quanto riguarda il suo atteggiamento relativo al rapporto col mondo nei media.

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    Articolo di: Veronica Croce

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