Appena la notizia è stata ufficializzata i social sono impazziti. Jung Yumi sarà la protagonista del film “Ji-young Kim: Born in 1982” tratto dall’omonimo libro di Cho Nam Joo.
“Kim Ji Young una giovane donna di trentatré anni racconta al lettore la sua vita, da giovane universitaria a lavoratrice e da lavoratrice a mamma di famiglia; in 192 pagine la protagonista porta in lettore nella sua vita senza eclatanti colpi di scena.”
Scritto da Cho Nam Joo ed edito Minumsa non ha nulla di speciale, a detta dei critici, eppure colpisce la semplicità con cui l’autrice racconta come le donne coreane vivono la loro vita costantemente discriminate solo perché donne.
Il libro, pubblicato nel 2016, ebbe un’impennata nelle vendite dopo che Roh Hoe Chan (politico progressista coreano recentemente scomparso) lo regalò al presidente Moon Jae In con il suggerimento di leggerlo. Da quel giorno il libro e la sua autrice vivono una battaglia non scritta a favore della parità trai sessi tra uomo e donna.
Il successo della pubblicazione ha portato all’idea di un film diretto dall’attrice Kim Do-Young, con protagonista Jung Yumi, ed è proprio la scelta della protagonista che ha fatto scoppiare un vero e proprio caso mediatico. In molti, soprattutto uomini, accusano l’attrice di aver scelto senza pensare alle conseguenze, altri addirittura le augurano di fallire con questo progetto e con tutti gli altri a venire. Al contrario, molte donne hanno appezzato la scelta dell’attrice di prendere parte ad un progetto così tanto controverso.
Non tutte le critiche, però, arrivano dal mondo “anti-femminista” bensì da chi dovrebbe supportare il film.
Molte persone, infatti, si sono lamentate del casting perché Jung Yumi è un volto troppo bello per poter interpretare Kim Ji Young aggiungendo critiche anche alla produzione perché ha scelto un’attrice “da blockbuster” per attirare più pubblico in sala.
Queste ultime critiche, le trovo estremamente stupide, prima di tutto perché un film richiede un costo di produzione che ovviamente dovrebbe tornare grazie agli incassi, quindi scritturare un’attrice famosa e ben amata dal pubblico è il modo migliore per attirare più spettatori possibili. Inoltre l’idea che per sostenere la “causa femminista” sia necessario non essere di bella presenza è assurdo, solo le donne brutte possono essere femministe?
“È ironico che persino l’adattamento cinematografico di” Kim Ji-young, Born in 1982 “, un romanzo promosso dalle femministe, sia interpretato da un’attrice bella e famosa per farlo diventare un successo commerciale. Mi chiedo come metteranno il cosiddetto atteggiamento “Corset-free (senza corsetti)” nell’equazione con questo film” _ Twitter
In Corea con il termine “Corset Free (senza corsetti) ” si riferisce ad un controverso movimento femminista che incoraggia le donne a riconoscere loro stesse e respingere le aspettative date loro dagli uomini, per esempio truccarsi e mettersi i tacchi alti per aver un ‘aspetto più femminile’.
In un’intervista del 2014 con Newsen, Jung Yumi ha dichiarato che le piace lavorare in film che smuovono il dialogo, sicuramente questo film non solo sta già smuovendo il dialogo ma sta già alzando, per ora, sterili polemiche.
Ma Jung Yumi non è la prima donna a trovarsi al centro delle polemiche per la sua immagine ‘filo-femminista’.
Recentemente Irene, leader del girl group Red Velvet, è stata investita da numerose polemiche perché ha dichiarato di aver letto il libro. Molti suoi fan uomini si sono sentiti traditi per questo messaggio pro-femminista e hanno minacciato di lasciare il fanclub oltre ad aver tagliato e bruciato le foto dell’artista.
Prodotto dalla Spring Wind Movies Co., il film dovrebbe uscire nelle sale coreane nel 2019, non si hanno ancora informazioni sul resto del cast e né sulla distribuzione.
Il libro non è disponibile in nessuna lingua se non Coreano.
Immagini di propietà di ElleKR®, TvN®, MinEumSa®, SM Ent.®
-
Articolo di: Veronica Croce
Visualizza la biografia
-