Ebbene si, con la nuova stagione anche noi abbiamo deciso di accettare il consiglio di un’amica e lettrice ed eccoci con la prima recensione interamente dedicata ai drama.
YOUR HOUSE HELPER RECENSIONE
L’estate senza vacanze è abbastanza stressante, quindi ho deciso di dedicarla alla visione di diversi drama, quello di cui sto per parlarvi è “Your House Helper”. Devo confessarvi che questo drama l’ho iniziato più per noia che per vero interesse perché la trama non m’ispirava affatto ed invece, con mio stesso stupore, me ne sono perdutamente innamorata tanto da versar fiumi di lacrime quando è finito.
La trama è molto semplice; un uomo che fa le pulizie a casa di diverse persone e le aiuta non solo a sistemare la casa ma anche le loro vite. La serie è tratta dall’omonimo Webtoon e nonostante i classici dettami standardizzati tipici di tutte (o quasi) le romantic comedy coreane, questa serie tratta tematiche quasi mai trattate in tv tra cui l’uso della pillola contraccettiva, il pregiudizio sulla figura della donna in carriera e contemporaneamente mamma single, gli abusi familiari, l’omosessualità e il cancro. Spesso queste tematiche, soprattutto le ultime due, sono trattate in diversi film ma difficilmente le vediamo in prodotti televisivi generalisti.
LA FIGURA FEMMINILE
Ormai dovreste saperlo, il mio focus d’attenzione è sempre quello relativo alle figure femminili che spesso vengono massacrate nei drama e rese delle deboli figure di sfondo (anche se protagoniste) verso il “maschio alfa”, certo, in tutti i drama e film romantici che si rispettino il protagonista maschile viene in qualche modo ‘messo al suo posto ’ dalla protagonista femminile, ma è anche vero che di solito è tutto ‘forzato’ dentro una trama scritta proprio per i due protagonisti. Quello che più mi ha conquistata in questo drama, invece, è il ruolo predominante delle donne nel loro insieme, ogni figura femminile di questo drama è perfetta nelle sue imperfezioni. Senza mai stravolgere la figura tipica delle donne docili e mai prevaricanti, e soprattutto, senza voler scavalcare la figura maschile che tanto si sente minacciata dalle donne emancipate.
Con un ottimo bilanciamento, tutte le protagoniste femminili si mostrano forti e al tempo stesso deboli, in questa dualità non sono, tuttavia, mai remissive, anche Somi che è il personaggio più delicato e insicuro con alle spalle un passato di abusi riesce comunque a trovare una sua dimensione e nei 16 (N.d.A. gli episodi effettivi sono 32, il drama andava in onda in un doppio appuntamento con due episodi da mezz’ora ciascuno.) episodi crescere e superare il trauma.
Anche la storia del protagonista maschile è legata ad una donna, l’uomo infatti ha iniziato la sua missione di House Helper dopo che la donna che gli ha salvato la vita e che in seguito è diventata la sua compagna l’ha abbandonato senza nessun motivo apparente. La stessa donna ha abbandonato altre due figure maschili che hanno un ruolo importante in questo drama e se inizialmente il suo ruolo pare del tutto marginale, in realtà tira le fila di tre delle storie principali chiudendo definitivamente il cerchio anche sul finale.
HA SEOK JIN – L’HOUSE HELPER CHE TUTTI VORREBBERO
Io mi sono innamorata perdutamente di Ha Seok Jin nel 2016 quando l’ho visto nel drama che vi stra-consiglio “Something about 1%” della Dramax, canale della SidusHQ che ha recentemente trasmesso Rich Man con protagonista Suho degli EXO, e in seguito nella mediocre commedia Like for Likes dedicata al mondo dei social network con un il pregio di avere un cast principale estremamente carino e talentuoso tra cui Yoo Ah In, Esom e Kang Ha Neul.
Affascinante ma non ‘flower boy’ il suo personaggio in You House Helper viene presentato sin da subito in un’intrigante patina di mistero. La sua passione per far le pulizie lo rende ancor più fascinoso e quando la sua vita sistematica si scontra con quella dei suoi clienti il suo personaggio cresce senza rendersene conto. Ji Woon (Ha Seok Jin) decide chi aiutare in base ad una sua regola del tutto personale: chi chiede il suo aiuto ne deve avere davvero bisogno. Ed è così che prima di incrociare la sua vita con quella di Da Young (Bona) incontra le sue due più vecchie amiche, e senza neanche rendersene conto Ji Woon le aiuta a ricostruire un rapporto morto a causa di incomprensioni avvenute un decennio prima.
Il suo fascino, i suoi modi gentili e il suo perfezionismo lo rendono “preda” di molte agenzie pubblicitarie che vorrebbero brandizzre la sua figura, ed è qui che inizia a legarsi sempre di più alla vita di Da Young una giovane copywriter in stage in una grande agenzia pubblicitaria che trova nella figura dell’House Helper il suo primo progetto. Nonostante il ragazzo avesse già rifiutato in passato proposte simili, decide di accettare per aiutare la giovane, sperando che col suo aiuto la vita scombussolata della ragazza possa cambiare.
LA PILLOLA, LE MOLESTIE, L’OMOSESSUALITA’ e IL CANCRO
Come vi avevo accennato prima, la forza di questo drama è anche quella di trattare tematiche non convenzionali, iniziando dall’uso della pillola contraccettiva.
L’uso della pillola contraccettiva, in Corea, vive una patina di pregiudizio legata alla possibile vita promiscua di chi ne fa uso, ma come spiega in grandi linee il drama non tutte quelle che prendono la pillola si danno a grandi follie sessuali, ed è proprio questo malinteso che fa iniziare una parentesi sulle molestie sul lavoro. Quando una donna è soggetta al pregiudizio sulla sua vita personale, e sessuale, molti uomini si sentono in diritto di “provarci più del dovuto” e solo grazie ad una fortunata serie di eventi quel tentativo di molestia non va a buon fine.
Grazie a quella serie di eventi, però, si apre la sotto trama legata al ruolo della donna in carriera e contemporaneamente della mamma single, anche questa figura femminile non viene così apprezzata dalla società sia perché il potere forte delle donne è sempre visto come una minaccia per un popolo che nonostante la grandissima modernità tecnologica ancora vive con lo spettro del confucianesimo secondo i cui dettami la donna deve essere mamma e moglie e nulla di più.
Anche la tematica dell’omosessualità è trattata splendidamente, in molti drama degli ultimi anni troviamo figure più o meno dichiaratamente omosessuali, ma quello che ci viene mostrato è quella sanitizzata immagine del gay effemminato, truccato e macchietta piena di stereotipi. In questo drama invece l’omosessualità di uno dei personaggi secondari è trattata in totale normalità. Il ragazzo vive con la sua migliore amica segretamente innamorata di lui che pur soffrendo è consapevole che sarà impossibile avere una qualsiasi relazione con lui al di fuori dell’amicizia. Una figura simile a quella interpretata da Hoya in Reply 1997 ma ancor più normalizzata e razionalizzata.
L’ultima importante tematica è solo stata accennata sul finale, e parlo della tanto odiata “Grande C” il cancro, questa tremenda malattia però non viene vissuta tragicamente ma anche in questo caso razionalizzata.
LE STORIE D’AMORE
Nonostante tutte queste nobili tematiche, il focus principale gira tutta intorno ai rapporti d’amori tra i personaggi. Non posso certo parlare di grande originalità per quanto riguarda la costruzione delle storie d’amore, è invece appezzabile la crescita dei personaggi che in 16 episodi non vivono solo in funzione della persona amata ma che crescono anche personalmente diventando capaci di far crescere anche la relazione d’amore.
Da questa lunga recensione il drama potrebbe sembrare molto pesante, ma non è così, è tutto costruito grande leggerezza e naturalezza che rende la visione estremamente piacevole, nota estremamente positiva, la protagonista femminile, Da Young, è interpretata da Bona membro dell’idol group Cosmic Girls, anche se il pregiudizio verso gli idol che recitano sta sempre più andando a scemare (DO degli EXO, Yook Sungjae dei BTOB, V dei BTS, Park Hyunsik degli ZEA, Eunji delle APink sono alcuni esempi) è vero che un po’ c’è sempre, Bona però dimostra di essere una buona interprete senza nessun vizio di forma che spesso troviamo in idol attori, soprattutto per quanto riguarda le donne idol che si danno alla recitazione.
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