Negli ultimi cinque anni un gran numero di gruppi kpop è riuscito a debuttare e, per quanto sia un vero peccato, è molto difficile tenersi al passo coi tempi conoscendoli tutti. È dura emergere dalla massa e trovare un proprio stile contraddistinto, specialmente se non si gode del supporto di una grande agenzia, per questo motivo gruppi di talento come i 24K corrono il rischio di passare inosservati.
Ci si trova davanti a ragazzi molto belli, molto beneducati e molto simpatici che cantano ballano e rappano perfettamente, ma ora come ora queste caratteristiche sono comuni a un buon 90% degli idol. A creare l’identità di un gruppo è nella maggior parte dei casi lo stile musicale, ma a mio parere le canzoni dei 24k potrebbero essere cantate da qualsiasi altro gruppo kpop sentendo a malapena la differenza. Certamente la colpa non è degli esecutori, i quali non potrebbero rasentare la perfezione meglio di come già fanno, ma di un sistema troppo impegnato a sfornare una moltitudine di prodotti (i quali tristemente spesso finiscono per essere usa e getta), piuttosto che concentrarsi sull’identità artistica di questi ultimi.
Dopo aver incontrato le fan in possesso del biglietto VIP, i 24k hanno iniziato il loro spettacolo eseguendo i loro maggiori successi, interrompendosi brevemente solo per presentarsi e scaldare il pubblico (dichiarando giustamente il loro amore per il buon cibo del nostro paese), approfittando della padronanza dell’inglese del leader del gruppo, Cory.
Per quanto ben poco di quello che ho visto mi sia sembrato particolarmente spontaneo, ho trovato molto carino e meno, per così dire, costruito il segmento dove i 24k si sono divisi in tre gruppi per insegnare a tre fortunati fan la coreografia di Bingo, interagendo anche con il pubblico e invitandolo a decretare il vincitore alzando la voce. La vincitrice si è rivelata essere la bravissima Valentina, premiata con un cd autografato davanti ai suoi occhi.
Oltre al repertorio, il gruppo si è cimentato in cover di brani occidentali come Five Hours di Deorro,Remember the Name di Fort Minor e Purple Lamborghini di Skrillex, queste ultime due ballate da Changsun e Hongseob. Ovviamente non è potuta mancare 24k Magic di Bruno Mars, anch’essa ballata da Changsun e Hongseob accompagnati da Jeonguk. Tuttavia a scaldare le fan italiane ancora più dei pezzi in lingua inglese è stata l’interpretazione dei 24k di Bang Bang Bang dei Big Bang che nessuno, me compresa, è riuscito a non mettersi a cantare e ballare.
Quello a cui ho assistito è stato un bello spettacolo, senza dubbio, e il pubblico italiano come sempre si distingue per calore e entusiasmo, ma ahimè ho avuto una forte sensazione di già visto. Ci tengo a sottolineare ancora una volta che non voglio mettere in discussione in nessun modo l’impegno, il duro lavoro e l’indubbio talento dei 24k, che hanno sicuramente regalato alle 24U una serata indimenticabile.
Come sempre ringraziamo Kinetik Vibe per l’ottimo lavoro svolto e auguriamo a loro e ai 24k un buon proseguimento del tour europeo che dopo l’inizio di Milano, è andato a Helsinki, Londra e chiuderà il 15 gennaio con la data di Parigi.