Problemi in vista per Kim Ki Duk e il progetto multimilionario cinese; è di poche settimane fa la notizia che è stato negato il visto lavorativo al regista che poche settimane fa ha presentato a Venezia il suo ultimo lavoro casalingo, “The Net (그물)“.
“Hanno accettato solo un visto turistico di un mese, per Kim Ki Duk, mentre noi abbiamo fatto richiesta di un visto lavorativo di tre.” dichiara a Variety la produttrice Julia Zhang “Non ci hanno dato nessuna spiegazione ma probabilmente è dovuto al fatto che molti artisti coreani stanno attualmente lavorando in Cina. Se la situazione non cambia velocemente temo che Kim Ki Duk non potrà essere il regista di ‘Who Is God’ ”
Il regista pare abbastanza tranquillo, ha infatti dichiarato che lui sta continuando a lavorare al progetto “non posso risolvere questa situazione da solo ma spero che i due governi possano rimediare velocemente, intanto io sto continuando a lavorare al progetto. Non so se sia un problema politico o religioso ma spero si risolva presto” ha dichiarato durante la conferenza stampa veneziana proprio ad un giornalista di Variety.
Il problema, potrebbe essere politico legato alla disputa per il dispiegamento di sistemi antimissilistici THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) in Corea del Sud, sotto suggerimento statunitense, per proteggersi dalle minacce nordcoreane, questo dispiegamento missilistico è stato deciso contro il parere di Pechino che nei mesi scorsi ha negato e posticipato molti visti lavorativi a vari artisti e ha bloccato l’importazioni di prodotti cosmetici, bloccando in questo modo due dei più grandi mercati d’esportazione tra Corea del Sud e Cina.
Il problema, tuttavia, potrebbe anche essere religioso, essendo infatti un film incentrato sul buddismo; il regista da alcuni anni è un fervente buddista tanto da aggiungere in ogni suo film un dettaglio religioso.
“L’inizio delle riprese è stato deciso per il mese di ottobre e se le cose non cambieranno a breve dovrò fare un passo indietro come regista, ma rimarrò autore e produttore esecutivo di questo progetto anche al costo di fare avanti e indietro, come del resto ho fatto negli ultimi mesi” ha dichiaro il regista alla rivista cinematografica Cine21.
Come ha già dichiarato più di una volta per ora i progetti di Kim Ki Duk da girare in Corea sono esauriti, ma questo non vuol dire che non abbia altri progetti “Ho molti altri film su cui lavorare anche se dobbiamo ancora decidere le location”