Carissimi amanti del KPOP lo sappiamo, questa Review è arrivata un pochino in differita rispetto al concerto dei Winner, ma la nostra Caterina ha avuto un po’ da fare e anche se con un mesetto di ritardo ci teneva a darci il suo contributo sul concerto di Seoul dei WINNER!
Questo è solo uno dei contributi in differita da Seoul che la nostra Caterina ha in serbo per noi, chiudo ringraziandola per la collaborazione nonostante i suoi numerosi impegni.
Buona Lettura.
Dopo uno hiatus di quasi due anni, i Winner sono tornati sulla scena k-pop con EXIT:E, il primo mini album di una serie di quattro chiamata EXIT Movement Project. Poco dopo, hanno annunciato anche il loro primo concerto, tenutosi il 12 e il 13 marzo al Seoul Olympic Park Stadium. Nel momento in cui la notizia è uscita, sapevo che avrei assistito a entrambi i concerti. Acquistare biglietti di concerti in Corea è tutto fuorché semplice, i siti sono complicati da consultare persino per i coreani stessi, ma dopo qualche intoppo sono riuscita ad aggiudicarmi un biglietto del secondo piano per il primo giorno e del primo piano per il secondo.
Nonostante il clima freddo, le fan si sono precipitate allo stadio fin dalle prime ore della mattina. Per quanto in Occidente le fan facciano regolarmente cose simili per accaparrarsi i posti migliori del parterre, in Corea tutti i biglietti sono numerati e quindi non è necessario. Le fan hanno iniziato ad arrivare sul luogo del concerto molto presto per comprare goods e mettere le mani su quanti più gadget possibili distribuiti gratuitamente dalle admin dei fan-site più popolari, correndo letteralmente da una parte all’altra della location. Anche marchi di moda sponsorizzati dai Winner avevano i loro stand fuori dallo stadio e organizzavano giveaway per i partecipanti al concerto: Nii per esempio aveva organizzato un evento per cui i fan tirando delle freccette su una ruota girevole avevano la possibilità di vincere delle cartoline. (In caso qualcuno se lo stesse chiedendo: ho fallito miseramente).
Ma il 12 marzo, veniva tenuto anche un altro evento accanto al Seoul Olympic Park: le audizioni per il più famoso reality/talent show sul rap della televisione coreana, Show me the money. L’atmosfera era abbastanza tesa, non solo per il pregiudizio che molti nella scena hip-hop hanno nei confronti degli idol, ma soprattutto perché Song Mino dei Winner fu l’alquanto chiacchierato semi finalista della quarta stagione. Un gran numero di fan dei Winner si è presentato sul luogo delle audizioni per dare un’occhiata e persino lo stesso Mino si è presentato per tifare per l’audizione di suo cugino Gun (trainee sotto la Starship Entertainment).
Il primo giorno di concerto, i fan-site coreani hanno preparato per ogni persona presente nel pubblico uno slogan con scritto 무대 위 너희를 기다렸어 (‘Abbiamo aspettato di vedervi sul palco’, un gioco di parole che contiene lo spelling coreano di Winner), mentre il secondo giorno ci hanno dato uno slogan con scritto ‘Guess who’s back?’, con lo stesso design usato durante la finale dell’ultimo episodio del survival show Win.
Appena si sono spente le luci l’arena si è tinta di blu scuro, il colore dei lightstick, e i Winner sono apparsi sul palco cantando Go Up. Ogni singolo dettaglio riguardante la scenografia era girato nel minimi dettagli: le luci erano prevalentemente blu e verdi, i colori dei poster pubblicitari del concerto, e un’enorme W trionfava sopra il palco.
Dopo aver eseguito alcuni dei loro singoli più famosi come Empty e Sentimental, iniziarono i solo stage. Mino e Seunghoon sono stati i primi con Okey Dokey, una canzone del repertorio di Mino e Zico nata durante Show me the Money, e una cover di Good Boy di G-Dragon e Taeyang. Venne poi il turno di Seungyoon che si è esibito nel suo singolo solista Wild and Young, mentre Jinwoo ha fatto alzare in piedi e ballare tutta l’arena con una cover di Crooked di G-dragon.
Mino ha avuto il maggior numero di solo stages durante il concerto e ancora una volta ha dato prova di non essere semplicemente sopra la media degli idol rapper, ma di essere anche in grado di saper cantare in pezzi come la ballata Pricked, un duetto con Taehyun.
Seunghoon, in qualità di main dancer in un gruppo il cui fulcro delle esibizioni è il canto, non viene sempre apprezzato a sufficienza per il suo talento e soprattutto, per gli incredibili miglioramenti fatti dalla sua apparizione a k-pop star. Parlando di miglioramenti, non si può fare a meno di pensare a Jinwoo, che veniva considerato l’anello debole del gruppo e ora è riuscito a eseguire una canzone del collega che più ammira. Come se non bastasse, i suoi nuovi capelli fucsia hanno fatto impazzire le fan sui social.
Seungyoon è nato per stare sul palco, non c’è molto da aggiungere. La sua performance solista è stata piena di energia e la sua presenza scenica rende impossibile staccargli gli occhi di dosso, nemmeno mi ero accorta che avesse dei ballerini fino a poco prima della fine dell’esibizione.
Dopo altre cover (Nabal Paji di PSY) e una guest star (Lee Hi, che ha incantato il pubblico con il suo nuovo singolo Breathe e World Tour, assieme a Mino), finalmente i fan hanno potuto assistere alla parodia di Reply 1988, in cui Taehyun ha vestito i panni di Nam Duksun, la protagonista femminile.
Durante la parodia sono state fatte molte battute sulla sua incapacità nella recitazione, ma nulla può essere detto su come canta: il suo timbro più acuto e dolce, crea un ottimo contrasto con la voce giù roca di Seungyoon, oltre ad essere più stabile di quest’ultimo dal vivo. Taehyun ha scritto la maggior parte delle canzoni di EXIT:E e il suo solo stage è stata proprio una canzone da lui composta, I’m Young.
I Winner sono un gruppo che ancora deve trovare il proprio sound distintivo, ma l’impressione generale è che vogliano rompere con il caratteristico stile hip-hop YG: la title track del loro prossimo mini album EXIT:E, eseguita in anteprima al concerto, ha un sound rock più simile alle radici di Seungyoon. I winner ne hanno passate tante e sicuramente si sono guadagnati il loro primo concerto, il primo giorno sia Jinwoo che Seungyoon hanno pianto ripensando a quanto sia stata dura essere cantanti che non potevano esibirsi davanti ai loro fan. E anche noi speriamo di non dover aspettare più così tanto per il loro ritorno.
Recensione di Caterina Carnevale