Il mondo del cinema e quello della musica vivono spesso un rapporto molto stretto e quest’anno il Florence Korea Film Fest ha voluto raccontare questo connubio tra cinema e musica anche in Corea.
In realtà a differenza di altre culture cinematografiche asiatiche, basti pensare alla musicalissma e colorata Bollywood, la Corea non ha una grande cultura di ‘musical’, lasciando il compito al teatro che comunque è lontano anni luce dai fasti newyorkesi del genere e che vede i teatri riempirsi solo grazie alle apparizioni di idol; mentre per quanto riguarda il cinema, non si vede una grande presenza di film legati alla musica, tanto che anche la rassegna del FKFF, non presenta molti titoli; si nota però nei quattro film proposti che la musica nel mondo del cinema non ha genere, spazia dalla commedia all’horror senza grande difficoltà.
Durante l’interessante tavola rotonda moderata da Paolo Bertolin alla presenza del produttore e musicista Francesco De Bellis e del regista di ‘C’est Si Bon’ Kim Hyun Suk si è affrontato il tema approfondendo e paragonando i diversi tipi di mercato, tra cui quello americano che lega la musica pop e commerciale ai film, il quale secondo De Bellis, è un mero mercato commerciale per cui la maggior parte delle volte la musica e il cinema sono legati dalle major più che da un lavoro in tandem; mentre per quanto riguarda il mercato italiano e coreano il connubio è molto meno evidente anche se ci sono ovviamente alcune eccezioni commerciali come “L’ultimo Bacio” di Carmen Consoli legato alla colonna sonora del film di Muccino in Italia e “A Lover’s Concerto” di Sarah Vaughn per il film ‘Contact’ con Jeon Do Yeon che ha trainato il successo della pellicola.
Si può dedurre, quindi, in conclusione che i film legati alla musica non avranno grande futuro ma, almeno in Corea, dove molti idol recitano e molti attori cantano mediamente bene le colonne sonore legate ai film potranno aiutare le pellicole a raggiungere il successo al botteghino e chissà, forse, i film riusciranno a far aver successo alle colonne sonore fuori dai confini coreani come sta succedendo col kpop.
Proprio legato alla musica commerciale troviamo in rassegna “C’est Si Bon” che racconta la storia della formazione del duo, in origine trio, TwinFolio. Il film di Kim Hyun Suk racconta la nascita di nuovi generi musicali nel periodo della dittatura giapponese in Corea, in un continuo tumulto storico e sociale iniziano ad arrivare le prime canzoni internazionali e i primi locali in cui giovani artisti proponevano questi pezzi in versione originale o coverizzandole in coreano. In questa ‘nuova corea’ nasce anche il C’est Si Bon una sorta del nostro ‘Piper’, da cui sono nati artisti ancora famosi ai giorni nostri.
Sfortunatamente però il film, nel raccontare la storia del gruppo e del locale che l’ha fatto nascere, si perde in un inutile e lunghissimo melò romantico, facendo passare in secondo luogo sia la storia del gruppo che quella della canzone “Wedding Cake” che avrebbe dovuto essere da traino per l’intero film. Il film da interessante spezzato di vita degli anni ’60 diventa un drama romantico pieno di cliché che fanno dimenticare l’idea iniziale della formazione dello storico gruppo.