È stato un weekend di lutto mondiale al quale ci siamo uniti non postando nessuna notizia, ma a tre giorni dalle stragi di Parigi è giusto riniziare a raccontarvi quello che sta accadendo in Corea e mi sembrava più che giusto non iniziare con qualche notizia frivola ma con una notizia di attualità.
Sabato 14, si è tenuta una manifestazione antigovernativa legata ad una tematica molto calda in questi giorni in Corea; il cambio dei libri di testo che dovrebbero andare in vigore nel 2017, durante la manifestazione ci sono stati molti disordini con il risultato di alcuni feriti, 51 arrestati e 50 bus della polizia danneggiati
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire il perché di questo malcontento; la presidentessa Park Geun Hye ha fatto passare la proposta di legge che vede la modifica dei libri di testo, come saprete la presidentessa coreana è figlia del dittatore Park Chung Hee, il politico è considerato il più grande responsabile della crescita economica coreana da dopo la Guerra di Corea (1950 – 1953) ma nonostante questo aspetto assolutamente positivo la politica dell’ex dittatore non è certo stata delle più tenere. Park Chung Hee è diventato presidente tramite un colpo di stato nel 1961 e nonostante la costituzione proclami legittima la libertà di parola e di stampa i servizi segreti coreani, creati proprio dal presiedete Park nel 1962, facevano in modo di nascondere ogni cosa negativa riguardante il dittatore usando anche le maniere forti; questo è solo un piccolo esempio della politica del dittatore, ed è proprio questa politica che l’attuale presidentessa vuole un po’ nascondere “I libri attualmente in circolazione si concentrano troppo ad accusare la politica di mio padre senza accusare sulla politica comunista della Corea del Nord” ha spiegato Park Geun Hye. I 60.000 manifestanti, sabato, hanno animatamente protestato tanto che la polizia ha risposto con getti d’acqua e fumogeni per fermare la folla; “Il diritto di protesta è sacrosanto, ma alcuni manifestati sono arrivati già armati e pronti a causare disagi” questa è stata la risposta della polizia coreana accusati aver esagerato con l’uso della forza.
Come si nota dalla foto i manifestanti non erano certo giovani ribelli ma, oltre ai giovani universitari c’erano anche numerosi professori che, notizia di oggi, potrebbero venire puniti per la partecipazione.
Meng Heng Il, professore settantatreenne, ha accusato la presidentessa Park di andare contro la costituzione che vuole la libertà di manifestare “Mi sono sentito ancora negli anni settanta, la presidentessa Park sta facendo la stessa politica di repressione di suo padre” ha dichiarato “Usare lo dispiegamento di forze di polizia già pronte ad usare la forza è proprio come avrebbe agito il dittatore Park“.
Questa è solo una delle testimonianze della manifestazione di sabato che ha visto circa 500 persone ferite per l’eccessivo uso della forza della polizia
Quello che ha più fatto specie ai coreani è stata l’assenza della notizia o accennando solo della manifestazione senza approfondire.
Il 5 Dicembre, ci sarà un’altra manifestazione.