Nonostante fossimo fermi online, non abbiamo mai smesso di lavorare per il blog e mentre io ero a Venezia (QUI potete leggere la mia recensione del film di chiusura) Caterina è stata allo showcase dei Top Dogg tenutosi a settembre. Ecco le sue impressioni.
Articolo di Caterina Carnevale
Negli ultimi anni la nascita di gruppi nuovi nella scena k-pop sta crescendo esponenzialmente. I Topp Dogg debuttano all’interno della Stardom Entertainment nel 2013 e ancora non hanno ottenuto un gran successo commerciale, rimanendo pressoché sconosciuti ai non-fan. Anche io facevo parte di questa categoria e, per quanto mi sia documentata su internet, ero curiosa di sapere cosa la loro esibizione di Milano mi avrebbe riservato. Quello che salta all’occhio fin da subito è che il gruppo è composto da ragazzi di talento e molto preparati, non è una novità che non sia affatto facile riuscire ad eseguire coreografie di difficile livello tecnico coordinandosi perfettamente quando si è in dodici.
Ma non è soltanto l’abilità dei componenti del gruppo nel ballare a colpire, l’esibizione hip-hop dei quattro rapper è stata veramente notevole, così come lo sono state le cover dei brani Love me like you do di Ellie Goulding e di Uptown funk di Mark Ronson e Bruno Mars, sicuramente noti anche a chi come me aveva poca familiarità con il gruppo. I Topp Dogg si sono dimostrati estremamente gentili e disponibili con le fortunate fan estratte a sorte che hanno potuto raggiungerli sul palco per poter partecipare ad alcuni simpatici giochi
la vincitrice del concorso di cover dance ha inoltre avuto l’opportunità unica di potersi esibire ballando Amadeus sul palco al loro fianco. Il live è stato sotto tutti i punti di vista un bello spettacolo.
Il fattore che a mio avviso non ha permesso ai Topp Dogg di coinvolgere maggiormente il grande pubblico e coloro che non sono fan della loro musica è la mancanza di uno stile originale. Ascoltando numerosi brani del gruppo durante il concerto, solamente il brano Arario (nel cui video musicale e testo compaiono elementi che rimandano alla cultura coreana antica) mi ha colpito per la sua originalità. I Topp Dogg, come ormai la maggior parte degli idol k-pop, hanno un grande talento, ma la loro musica risulta poco accattivante e particolare, per quanto creata da produttori validi. Tuttavia, ultimamente non è cosa rara che un gruppo inizialmente accolto in maniera abbastanza tiepida riesca a raggiungere le luci della ribalta grazie al duro lavoro e mi auguro che questo potrà essere anche il destino dei Topp Dogg.