[VENEZIA 72 – RECENSIONE] LAO PAO ER – Mr. SIX

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Vi starete chiedendo perché scrivo di un film cinese e non di un film coreano, la risposta è semplicissima, a Venzia non c’erano film coreani così ho pensato di scrivere di un film che vede tra i protagonisti una vecchia conoscenza coreana, Kris Wu, ex membro del gruppo kpop EXO.

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TITOLO ORIGINALE: 老炮儿

REGISTA: Guan Hu

CAST:   Feng Xiaogang, Kris Wu, Zhang Hanyu, Li YifengXu Qing

VOTO: 5,5

TRAMA: “Da giovane, Mr. Six era un famigerato teppista pechinese. Trent’anni dopo gli viene diagnosticato un problema cardiaco e l’uomo vive da solo in uno hutong. Un giorno suo figlio Xiaobo viene portato via da un gruppo di ragazzi ricchi che ha offeso. Infuriato per il comportamento privo di regole della banda, Mr. Six raduna i suoi vecchi compagni e progetta di adottare alcune tattiche all’antica per recuperare il figlio. Il tempo li avra` pure ammorbiditi, ma il fuoco che infiammava i loro cuori continua ad ardere. Per quanto il mondo possa cambiare, un uomo deve sempre restare fedele a se stesso.” _LaBiennale

Lao Pao Er racconta la vita di un gangster sessantenne in totale disgrazia che vive ancora nel rispetto di onore e correttezza tipico di una generazione ormai passata, il film prende una svolta che sfiora il dramma classico allontanandosi totalmente da quello che in teoria avrebbe dovuto essere, ovvero un gangster movie anche se atipico. Se è vero che Liu Ye, il protagonista, è un gangster niente fa pensare all’action movie a cui siamo abituati, mentre, se per atipico s’intende la totale assenza del genere allora il film è riuscito.

Nella solita lentezza tipica dei film asiatici questo film è il racconto di una generazione passata, di valori dimenticati e di tempi che non potranno tornare, in una Cina in continuo cambiamento l’unico a rimanere saldo ai principi è proprio Liu Ye, abbandonato dal figlio che non lo ritiene un buon padre, l’uomo vive nel suo piccolo negozio aiutando come può i suoi ex compagni senza però avere nulla in cambio se non il rispetto e la stima degli amici di sempre, pronti ad aiutarlo nel momento del bisogno sacrificando loro stessi e le loro nuove vite totalmente lontane dal loro passato. Quello che più fa storcere il naso è la nuova generazione di gangster rappresentata da bamboccioni figli di papà che non hanno idea di come sia la vita di strada tanto da far partire una sfida con degli uomini di mezz’età per una Ferrari, niente a che vedere con i vecchi valori che vogliono il rispetto degli anziani. L’interprete di Liu Ye, Feng Xiaogang, dimostra la sua totale superiorità rispetto al resto del cast a partire da quello che dovrebbe essere il suo coprotagonista, Kris Wu, che dimostra il suo essere un attore ancora troppo acerbo per poter far parte di film così impegnativi e con un cast nettamente superiore, tanto da cadere nella solita ridicolezza di faccette e occhi sbarrati da primo mese di scuola di recitazione.

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    Articolo di: Veronica Croce

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