TITOLO ORIGINALE: 자유의 언덕
REGISTA: Hong Sang Soo
CAST: Ryo Kase, Moon So-Ri, Seo Young-Hwa, Youn Yuh-Jung, Jung Eun-Chae, Kim Eui-Sung
VOTO: 7,5
TRAMA: “Un giapponese si reca in Corea per cercare un suo vecchio amore, mai dimenticato. Mentre continua le sue ricerche, vive in una pensione dove fa numerosi incontri e si confronta con svariate storie.”_LaBiennale,Venezia71
RECENSIONE:
Non sono mai stata una grande estimatrice della regia di Hong Hang Soo, anche solo per gli zoom volutamente eccessivi che sporcano, la solita, narrazione lineare dei suoi film; ero, quindi, molto scettica per questa pellicola, memore anche del film precedente (nda “Our Sunhi”), ma, al contrario di ogni aspettativa questo “hill of freadom” mi ha piacevolmente sorpresa.
L’uso casuale del tempo e il ritmo dinamico delle battute lascia piacevolmente coinvolti, nonostante la confusione iniziale di una linea temporale volutamente disordinata.
A livello narrativo, è presente, come sempre, la costante della ricerca; in questo caso nasce con la ricerca di una persona e si trasforma nella ricerca di significati più profondi che accompagna il personaggio di Mori.
Ancora una volta, dopo “In Another Country“, Hong Sang Soo fa un film “multirazziale” in cui mostra che in fondo nessuno è il paese in cui è nato ma che nonostante le diversità e i problemi di comunicazione si riesce a trovare punti in comune.
Un 7,5 che sarebbe stato un 8 se non fosse per i sopracitati zoom.