Buongiorno lettori, è molto tempo che non faccio un editoriale e in questi giorni latito un po’ anche per quanto riguarda le notizie, nel chiedervi scusa ecco qui il mio piccolo pensiero sui concept sempre più sexy nel kpop.
Quando ho iniziato a mettere piede nel mondo asiatico (nda la mia visione del mondo asiatico è intesa come mondo giapponese), all’età di sette/otto anni, ho sempre e solo visto anime in cui ragazzi delle medie, delle superiori o uomini adulti di ogni età provavano interesse per delle giovani studentesse, tutto fuorché sensuali, nelle loro divise della scuola, fatta eccezione per Lamù ovviamente che non era né una studentessa né un fiore sensibile, bensì una piccola pornostar, con i capelli blu; ma torniamo a noi, dopo questo periodo che va dalle elementari alle medie abbandono il mondo asiatico e le domande relative alla visione della donna e della sua sensualità.
Molti anni dopo, riavvicinatami al mondo asiatico (questa volta sono sbarcata in Taiwan) le domande sono risbocciate come un fiore a primavera, la risposta non è tardata ad arrivare, agli uomini asiatici piacciono le ragazzine o comunque le donne molto semplici e remissive, o almeno la loro donna ideale è quella; ero salda nella mia convinzione anche una volta sbarcata in Corea, quando nel 2008 ho visto una giovane IU adorata da tutti, comprendevo chiaramente il motivo del loro amore; IU era bella, semplice e bravissima, guardandomi intorno e cercando informazioni anche indietro nel tempo mi sono scontrata con una Lee Hyori giovanissima vestita di bianco ai tempi in cui era nel girl group FIN.K.L, e anche lì, ho compreso l’amore per quel piccolo angelo. Ma da un momento all’altro qualcosa è cambiato, nel corso degli anni ogni debutto o comeback era sempre più sensuale fino ad arrivare al 2014, dove il 90% dei personaggi femminili fa a gara a chi è la più sexy.
Ovviamente se inizialmente non capivo il motivo degli apprezzamenti a giovani e pure ragazzine in divisa scolastica capisco molto di più il successo dei concept sexy, ma diciamola tutta, è facile puntare ad uno stacco di coscia e uno sculettamento sensuale più che alla qualità, questo da italiani lo sappiamo bene, ma ancora una volta la Corea ci stupisce, tutte, o quasi, le sgallettate (concedetemi il termine) che si esibiscono oggi sono più o meno capaci.
Quando è iniziato?
Potremmo aprire un sotto capitolo chiedendoci, quando precisamente è iniziata questa involuzione o evoluzione della visione della donna, in realtà la risposta non è chiara ma se al debutto le 4Minute vennero censurate per una minigonna troppo succinta di Hyuna
oggi la stessa Hyuna viene vestita molto più volgarmente e “costretta” ad avere un’immagine da famme fatale che in realtà poco rispecchia il suo aspetto naturale da bambina che qualche tempo fa avrebbe fatto impazzire gli uomini di mezza Asia.
Non per fare del femminismo spiccio ma la vera domanda che mi è sorta spontanea è ‘Era davvero necessario?‘ la risposta è semplice anche in questo caso, ed è un secco no; lo prova il successo di gruppi come le Crayon Pop e A-Pink, ma quindi, perché farlo?
Non ci sono grandi motivazioni, a parer mio, credo che dopo anni in cui le donne erano costrette a nascondersi dietro l’immagine di ragazza della porta accanto ora le case discografiche si sentono spinti dal profumo del successo occidentale dove basta mostrare e non dimostrare; si potrebbe aprire il capitolo ‘strumentalizzazione del corpo femminile’ ma io non sono assolutamente una di quelle che trova umiliante che una donna mostri le grazie, tutt’altro ma il nocciolo della questione è un altro, quando mostrare è giusto e quando no?
Non sono qui a giudicare se sia giusto o sbagliato l’utilizzo sempre più costante di abitini succinti e reggicalze, bensì il contrario, io sono a favore di concept sensuali e provocanti ma solo se la canzone lo richiede, se la musicalità richiede le movenze sensuali o se il testo è abbastanza provocante da richiedere i reggicalze e le guepiere.
Il gruppo che voglio prendere ad esempio sono le Rainbow Blaxx (sub-unit del gruppo Rainbow), con il loro ultimo singolo “Cha-Cha”
Partiamo dal presupposto che i Music Video coreani sono girati divinamente, con l’uso della camera, del colore e della fotografia quasi sempre in maniera perfetta, ciò nonostante il loro concept si è spinto al limite della censura, e la domanda è: era davvero necessario? La canzone parla di sentimenti e non di impulsi inconfessabili, eppure il Music Video è ambientato in un bordello dove le ragazze sembrano delle bellissime maîtresse più che delle ragazze desiderose d’amore da un uomo insicuro.
Caso inverso quello di Gain, la maknae (nda membro più piccolo) del gruppo Brown Eyed Girls, è tornata proprio in questi giorni con un concept decisamente sensuale; ma a differenza delle sopracitate, il gioco di sensualità è ben calibrato nella musicalità e nel contesto generale, uno dei due video musicali che fanno da traino al mini album, in cui la cantante è protagonista insieme all’attore Joo Ji Hoon (Goong, Marriage Blue) , ha una forte dose di sensualità, il video in questione è Fxxk U, che potrete vedere qua sotto.
Anche in questo caso la canzone parla ovviamente di sentimenti e non di una notte di sesso sfrenato ma il music video coglie appieno le parole (potete leggerle nei sottotitoli) e il contesto generale della canzone.
La mia tesi si avvalora ancora di più guardando gruppi di immenso successo come le Girls Generation o le 2NE1 che giocano in maniera molto diversa con la sensualità e/o la maturità dei loro corpi, rispettando e non snaturando (quasi mai) le personalità dei singoli componenti del gruppo e soprattutto rispettando la figura della donna.
Da che mondo è mondo il corpo femminile è sempre stato usato per attirare l’attenzione; anche e soprattutto in pubblicità prendiamo ad esempio la pubblicità che Shin Min Ah ha fatto per Calvin Klein nel 2009,
Jamie Dornan (il prossimo Christian Grey di “50 Sfumature di Grigio”) è decisamente un bel vedere e noi signorine certo non fingiamo di non vederlo, ma siamo sinceri, l’attenzione rimane su Shin Min Ah.
Tornando a bomba al nostro argomento, il nocciolo della questione a parer mio è che ci sono sempre due modi di vendere il corpo femminile in maniera sexy, ovvero con intelligenza e delicatezza (Gain e Lee Hyori) o con superficialità e poco gusto (Rainbow Blaxx e Stellar)
“Tira più un pelo di X che un carro di buoi” dicevano gli antichi, e come sempre avevano ragione, ma è necessario cadere nell’ovvietà e a filo della volgarità?
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Credit: In Style, Calvin Klein, Cosmopolitan, Cube Ent., L’Homme Officiel