TITOLO ORIGINALE: 아저씨
REGIA: Lee Jeong Beom
CAST: Won Bin, Kim Sae Ron
TRAMA:Cha Tae-sik gestisce un banco dei pegni in un piccolo quartiere. Conduce una vita tranquilla e isolata, l’unica persona con cui parla ogni tanto e che lo lega al resto della società è una bambina, la vicina di casa So-mee. Quest’ultima non ha un padre e la madre, Hyo-jeong, è dipendente dall’eroina, perciò la bambina si vede costretta a rubare. La storia ha inizio quando Hyo-jeong prende dell’eroina da un’organizzazione di traffico di droga e la nasconde al banco dei pegni, all’interno di una fotocamera; ignaro del contenuto dell’oggetto, Cha Tae-sik l’accetta. Quando la malfamata organizzazione scopre l’atto di Hyo-jeong, quest’ultima e sua figlia vengono sequestrate, compromesse per la droga nascosta. Cha Tae-sik, senza farsi intimidire, la restituisce in cambio del rilascio delle due vicine di casa. Ma Man-sik e Jong-sik, leader dell’organizzazione, trovano interessanti gli atteggiamenti di Cha Tae-sik, del quale non si sapeva nulla del suo passato e anche del suo presente. Trattenute madre e figlia, inizia così un gioco, dove si vedranno la disperazione e la speranza di Cha Tae-sik nel trovare la piccola So-mee e i ricordi di una vita ormai finita, quella di Cha Tae-sik stesso. (cr: wikipedia)
VOTO: 9
COMMENTO CRITICO:
Lo stravolgimento della vita di un uomo avviene in mille forme diverse, per il protagonista di questo film la vita vine continuamente stravolta; se all’inizio del film ci chiediamo perché Tae Sik abbia questo atteggiamento distaccato col mondo, a metà film entriamo nel suo mondo, nella sua psicologia fino ad arrivare alla sua stessa disperazione verso il finale.
Queste sono le sensazioni che da questa piccola perla del cinema, il cinema coreano regala numerosi film d’azione strappalacrime all’anno ma proprio per questo non sempre questi film riescono ad entrare nel profondo, Ajusshi nella sua trama semplice riesce a toccare il cuore della gente; vedere come un uomo solo e senza niente combatte per salvare un bambina riempie il cuore di speranza; la bravura dei due attori protagonisti rende tutto ancor meglio costruito.
Se Won Bin è uno degli attori più bravi e conosciuti in Corea sul quale si può puntare per la riuscita di un film , Kim Sae Ron è superba, questa bambina dalla bravura superiore alla media per me è la Dakota Fanning di Corea per la sua completezza nella recitazione (nda speriamo di non ritrovarcela tra qualche anno nel cast di un film trash stile Twilight com’è successo a Dakota).
Tornando al film, la fotografia e la regia sono curate nel minimo dettaglio, l’uso perfetto della luce crea il corretto pathos per tutta la durata del film.
Avrete capito che non sono una che le manda a dire per quanto riguarda i film (le recensioni di Cyrano Agency e You Are My Pet sono l’esempio) ma per questo film mi sono sbilanciata con un 9 perché non posso immaginare di dargli meno; il cast è perfetto nella sua interezza, oltre ai due protagonisti anche il resto del cast è impeccabile, Kim Sung Ho è fenomenale nell’interpretare il folle criminale; la trama è pulita e lineare senza sbavature e senza dilungarsi inutilmete; il pathos tragico e le scene d’azione sono sempre studiate senza eccedere.
Per chi non fosse riuscito a vederlo su RAI4, lo consiglio assolutamente.
Un pensiero su “[RECENSIONE] AJUSSHI – THE MAN FROM NOWHERE”