TITOLO ORIGINALE: 김씨표류기
REGISTA:Lee Hae-Jun
TRAMA: Kim Seung-Keunè un uomo disperato. Al punto che un giorno decide di saltare da uno dei più alti ponti di Seul sul fiume Han, tentato suicidio. Fallisce e si ritrova il mattino dopo su un’isoletta in mezzo al fiume.
Nonostante la città sia tutta intorno, Seung-Keun non sa nuotare e non riesce a farsi notare da nessuno; deve, quindi, rassegnarsi a fare il naufrago.
Kim Jung-Yeon lo noterà, guardando dalla finestra con una macchina fotografica professionale.
La ragazza, da anni segregata volontariamente in un appartamento si deciderà, affascinata da quella strana figura, a uscire dal suo eremitaggio metropolitano.
(fonte: filmtv )
VOTO: 9,5
COMMENTO & CRITICA:
Come sapete ieri sera, rai4 ha mandato in onda questo film, che trovo assolutamente brillante.
Paura. Speranza. Cambiamento.
Paura, è quella che provano i protagonisti di questo film, all’inizio e per tutta la durata del film questa sensazione non li abbandona, la disperazione di Seung-Keun diventa però forza di volontà; costretto a stare da solo lavorerà su se stesso e troverà la forza che aveva perso.
Paura, è quella che ha Jung-Yeon che si rintana in casa come un topo sola e con le sue finte vite telematiche “per avere una vita basta avere un cyworld”.
Speranza è quello che Seung-Keun trova combattendo con se stesso e con la natura intorno a lui e senza saperlo sta dando speranza a Jung-Yeon; speranza in qualcosa di diverso, in un mondo lontano dal suo; la ragazza, infatti, è convinta che Seung-Keun sia un alieno arrivato chissà dove e sbarcato per sbaglio su quell’isoletta di fronte a Seoul.
Col tempo la ragazza vedrà la forza di volontà dell’uomo e riacquisterà il coraggio che aveva perso da tempo, riuscirà, infatti ad uscire di casa per comunicare con lui e a sfuggire da quella lobotomizzatone nella quali si era rinchiusa tre anni prima.
Cambiamento è quello di cui hanno bisogno sia Jung Yeon che Seung Keun, la prima deve imparare a tornare a vivere la vita, cambiando quella routine opprimente; mentre Seung Keun deve cambiare il suo atteggiamento distruttivo per poter sopravvivere.
Due persone sole, disperate e lontane fisicamente riusciranno a darsi la forza di andare avanti e cambiare il loro atteggiamento verso loro stessi e il mondo che li circonda.
Un film introspettivo che non scade nelle solite dinamiche pesanti e analitiche ma che ci fa sentire un po’ come Jung-Yeon, ovvero, spettatrici di un mondo lontano da noi, affezionandoci ai due personaggi e alle loro personalità.
Vincitore nel 2010 del premio della giuria al Florence Korean Film Festival, questo film riesce a mettere d’accordo tutti i palati, catturando e incuriosendo una grande vastità di pubblico, per il suo stile pulito e mai troppo complicato.
Se non foste riusciti a vederlo, ve lo consiglio spassionatamente.
Vi lascio col trailer.
Buona Visione.
V.
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